Moda etica, una scelta di stile
La moda sostenibile, detta anche moda etica o slow fashion, fa parte di una corrente di pensiero definita ecologica, il cui obiettivo è quello di creare un sistema che metta d’accordo indefinitamente il rispetto dell’ambiente e la responsabilità sociale.
Da un lato il tema della salvaguardia del pianeta, diventato un mantra negli ultimi decenni, ed ora urgente a causa dei cambiamenti climatici, si concretizza in scelte che consentono alle aziende di creare un prodotto considerando l’impatto che il suo ciclo di produzione ha sull’ambiente, in termini di sostanze chimiche per la trasformazione a partire dalla materia prima, inclusa la colorazione, lo smaltimento di residui, e quindi il ciclo del carbonio, e la fruibilità, ovvero la durata nel tempo del prodotto stesso, utilizzando l’energia rinnovabile, fotovoltaica in testa.
Dall’altro la sostenibilità per le persone, ovvero garantire uguaglianza di trattamento economico e condizioni di lavoro rispettose della dignità dei lavoratori, facendo in modo che la equa distribuzione delle risorse generi una giusto riconoscimento della professionalità di chi materialmente produce un bene. Questo approccio genera cooperazione tra le varie maestranze in un clima collaborativo e tranquillo, con una resa migliore del lavoro che ricade sulla qualità della produzione perchè senza stress, e benessere economico che ricade sulla società, in quanto migliora il potere d’acquisto delle famiglie dei lavoratori.
Gli stilisti più attenti e più sensibili si sono interrogati ultimamente su come impattare il meno possibile sull’ambiente, andando a riscoprire dal passato sia i materiali che si possano riciclare varie volte come cotone, seta, lana, lino, viscosa, sia soprattutto le tecniche di produzione che rilascino nell’ambiente sostanze biodegradabili, ovvero non inquinanti. In questo modo è rispettata la circolarità delle risorse, che è una prerogativa dei sistemi naturali.
Alcuni esempi di “bio” brands:
Zanetti 1965, con il progetto “By your side”, seleziona il cotone per le sue bellissime camice dalle piantagioni biologiche, garantendo la tracciabilità in tutta la filiera di lavorazione senza sostanze chimiche nocive nel prodotto, attestando così l’impegno dell’azienda nella sfida della sostenibilità globale e della responsabilità sociale,
Attenzione e impegno si traducono anche in apertura verso le nuove generazioni, grazie alle recenti collaborazioni con le scuole locali, un’esperienza che arricchisce studenti e impresa di nuove competenze lavorative e interpersonali.
Tessitura La Colombina, recupera gli antichi telai di famiglia e le antiche tecniche di filatura dai bachi da seta, estendendoli alla lavorazione delle lane più pregiate, cashmere in testa, per la produzione di maglieria e accessori di altissimo valore qualitativo e etico per un pubblico di nicchia, amante delle cose belle e ricercate.
L’etichetta Nicki Colombo è dedicata ad una delle donne più amate della famiglia, che è sul mercato ormai da quattro generazioni.
Tra i lanifici storici italiani spiccano anche Il maglificio di Nibionno col marchio Riva Tricot, Musetti wool & cashmere, Francesca Mercuriali e Aldo Colombo, che utilizzano la lana merino extrafine Gatto, in mescola col cashmere e la seta ad alta percentuale, spingendo la produzione delle maglie e coordinati fino alle taglie grandi, con estrema disinvoltura e ottima vestibilità anche la taglia 60.
Pregiò Couture nelle taglie regolari e Nitia in quelle comode, trasformano il piumino pratico, caldo e comodo da portare tutti giorni, in un accessorio ultra femminile dalle linee moderne ed eleganti, adatte anche per la sera. Tutto il confezionamento viene realizzato con carta riciclata.
Scopri le collezioni etiche su Abbracciavento online Boutique!